Mercato italiano del kiwi in difficoltà: la campagna 2019/2020 si apre con incognite di mercato e fitosanitarie.

Da una parte, la Grecia sta diventano un competitor sempre più rilevante, dall’altra la conta dei danni della cimice asiatica ha numeri drammatici.

Basti pensare che oggi si cerca di fare una stima dei danni anche nel Lazio, dove finora non era stato mai avvistato.

Nella provincia di Latina sono presenti circa il 30% delle superfici a kiwi e il 33% del prodotto.

Nel veronese, invece, si è tenuta la conferenza “Kiwi 2019/2020: difesa della pianta e strategia di mercato”, organizzata dalla Camera di Commercio.

Emerge che la produzione italiana di kiwi, tra la varietà verde e la nuova varietà gialla, sarà di 371.225 tonnellate, -6% rispetto al 2018.

Il componente di Giunta della Camera di Commercio di Verona, Daniele Salvagno, dichiara “Si segnala la presenza di danni da grandine, qualche caso di batteriosi (Psa) e la presenza della cimice.”

E proprio sulla cimice non utilizza mezzi termini “Siamo in piena emergenza e servono misure urgenti, come il riconoscimento dello stato di calamità in tutto il Veneto, che può garantire immediati sgravi fiscali e contributivi e la sospensione dei mutui.”

Secondo Massimiliano Pasini di Agrea“ occorre intervenire con l’impiego delle reti e contemporaneamente il ricorso a cicli di trattamenti pre e post chiusura.“

Esperimenti in Emilia Romagna sui frutteti di pero hanno dimostrato, infatti, che la chiusura degli impianti con le reti antigrandine già a fine maggio con due trattamenti prima della chiusura e due dopo ha un’efficacia del 93% rispetto alla coltura scoperta con una decina di trattamenti.

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