Kiwi e protezione, vista la sempre più massiccia diffusione della cosiddetta”morìa”.

Una malattia di origine complessa, che vede in azione diversi funghi e batteri anaerobi.

Questa è una caratteristica importante in quanto è ormai assodato che esiste una correlazione tra l’insorgere della malattia e l’asfissia della rizosfera causata da precipitazioni atmosferiche abbondanti.

E’ utile sottolineare come ad esempio in Nuova Zelanda, notoriamente “patria” del kiwi, non ci siano notizie di questo fenomeno.

Gli esperti concordano nell’affermare che il motivo sia da ricercare nei cambiamenti climatici e nella maggiore frequenza con cui si verificano fenomeni intensi.

Le cosiddette ‘bombe d’acqua’ hanno la capacità di saturare il suolo velocemente e per lungo tempo, favorendo lo sviluppo dei batteri anaerobi.

Una patologia che sta mettendo in seria difficoltà l’intero comparto.

I primi casi di moria del kiwi si sono registrati in Veneto nel 2012.

Negli anni successivi questa patologia si è diffusa in tutte le regioni vocate alla coltivazione del kiwi, con danni economici enormi.

Nella sola Regione Lazio in due anni sono scomparsi duemila ettari di kiwi, con ripercussioni economiche ingentissime

Da qui, l’esigenza di come salvaguardare questa cultivar.

L’azione di difesa dalla grandine e dal vento, l’ottenimento di condizioni microclimatiche idonee allo sviluppo ottimale delle piante, tipiche di Iridium, sono state affiancate all’applicazione di film in polietilene (PE) del tipo Vignasol® come copertura antipioggia.

 

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Acnidia e morìa_Agronotizie

Info prodotto Iridium

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