La quarta gamma riprende quota, nonostante la grave crisi ancora in atto.
Baby leaf, spinacio, spinacino, rucola, la gamma delle orientali e delle erbe aromatiche, oltre che l’immancabile lattughino, tornano a imporsi su mercato e tavole, anche in virtù delle scelte salutistiche dei consumatori.
La pandemia, sicuramente, non sta giovando al comparto.
Durante il lockdown di marzo, i consumi sono calati del 25%, anche perché il canale Ho.re.ca mancava completamente all’appello.
Ad oggi, invece, nonostante la chiusura serale di tutte le attività di ristorazione, i consumi hanno subìto un calo minimo, individuato nel solo 10%.
Un andamento di mercato altalenante, dunque.
Ma le premesse, oggi, fanno ben sperare.
A dare respiro al comparto sono, in primis, gli aiuti per i prodotti ortofrutticoli quarta gamma e prima gamma evoluti.
Il decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri, infatti, introduce misure urgenti per fronteggiare le conseguenze dell’epidemia da COVID-19.
In particolare, con il nuovo Decreto Ristori bis il Governo ha stanziato altri 340 milioni di euro per il settore agricolo.
Una boccata di ossigeno, quindi, per produttori ed operatori del settore, che possono oggi contare su un modus operandi più salutare da parte del consumatore.
L’emergenza sanitaria, infatti, ha focalizzato l’attenzione sul tema salute e benessere.
In modo pressoché globale, ampie fasce della popolazione hanno iniziato ad interrogarsi con minor superficialità sul proprio stato di salute.
A valutare con occhio critico il regime alimentare e lo stile di vita seguiti.
Ne è derivata una parziale evoluzione dell’approccio all’acquisto, segnata da una maggior ricerca di prodotti realizzati con materie prime dalle proprietà funzionali.
Obiettivo: rafforzare il sistema immunitario, per ridurre il rischio di patologie.
Un posto di primo piano, quindi, per tutti i prodotti appartenenti alla IV gamma.
