I frutti tropicali si stanno dimostrando sempre più graditi nelle cucine italiane e, per questo, anche gli spazi dedicati alla loro coltivazione sono in costante aumento.
Una recente indagine di Coldiretti afferma che il 61% dei consumatori italiani preferirebbe acquistare frutta esotica italiana invece di quella straniera.
Il 71% sarebbe, inoltre, disposto a pagare di più per avere la garanzia dell’origine nazionale dei tropicali.
Tale dato viene giustificato dal grado di freschezza, dalle qualità organolettiche e dalla sicurezza alimentare.
I numeri che riguardano questo nuovo orientamento, del resto, parlano chiaro.
La domanda di mango, ad esempio, che nel 2007 si era attestata a 4.500 tonnellate, è esponenzialmente aumentata a 9.000 nel 2016.
Le coltivazioni, soprattutto in Sicilia, Calabria e Puglia, sono passate da essere pochi ettari a più di 500.
L’avocado, come un pò tutti i frutti tropicali, è sempre più protagonista sulle nostre tavole.
Originario del Messico, appartenente all’albero della famiglia delle Lauracea, ha due varietà principali: Hass e Fuerte.
Il primo assume un colore viola scuro spesso tendente al nero, mentre il secondo mantiene la pelle verde.
Frutto estremamente versatile, può essere consumato da solo, in una macedonia di frutta, ma anche in una bella insalata e persino in alcuni primi piatti.
Tantissimi gli effetti benefici di cui può vantare, dalla riduzione del colesterolo fino all’abbassamento della pressione, senza dimenticare la sua alta capacità antiossidante.
Non c’è da meravigliarsi, quindi, della grande richiesta conquistata.
Una nuova tendenza di mercato, dunque, segnale dei tempi che cambiano, e a cui il comparto è chiamato a rispondere.
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Sempre più frutti tropicali sulle nostre tavole