Colture frutticole letteralmente cancellate dagli attacchi degli insetti.

Già dalla metà del  XX° secolo, si mettevano in atto azioni preventive contro danni di insetti vettori di virus, mediante l’impiego di reti anti insetto.

Più recentemente, le reti sono tornate alla ribalta con il sistema per la difesa dalla Carpocapsa.

Un sistema che ha preso piede, guadagnando sempre maggiore successo.
Inoltre si stanno valutando strategie di difesa del pero dalla “Cacopsylla del pero”, o del ciliegio contro la “Rhagoletis cerasi”.
Ad oggi, dobbiamo fare i conti anche con insetti fitofagi di nuova introduzione, esotici, anche di dimensioni molto piccole.

Come la “Drosophila Suzuki”, che attacca soprattutto piccoli frutti e ciliegio, e la tristemente nota “Halyomorpha halys”, pericolosa principalmente per frutteti e orticole.

In agricoltura professionale l’attenzione è sempre più focalizzata verso il controllo degli insetti infestanti.

Non si può più operare in ambito agricolo se non parlando di colture protette, mettendo in campo tutti quegli strumenti di difesa che possono evitare gli attacchi e al tempo stesso ridurre l’utilizzo di pesticidi e trattamenti.

Le reti acquisiscono un ruolo multifunzionale.

Svolgono l’effetto di barriera fisica, ma non solo.

La dimensione della maglia e la tessitura sono fattori che influiscono sulla loro capacità di impedire l’ingresso degli insetti e sull’attività che questi possono avere al di sotto, quindi sul loro ciclo vitale.
In particolare le reti foto selettive Iridium®, oltre a gestire la luce nei frutteti, sono state valutate anche come reti di protezione anti-insetto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Drosophila Suzuki, è il momento di alzare la guardia

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