Agricoltura: al via un (altro) tocco di modernità!!!

Lo abbiamo già visto con gli agriturismi.

Inizialmente una formula, quella della vita all’aria aperta in mezzo a natura ed animali, pressocchè sconosciuta.

Ma che oggi conta quasi 25.000 aziende agrituristiche sparse sul territorio nostrano che attirano ogni anno circa 13 milioni di avventori. 

E i numeri sono in crescita.

Adesso invece assistiamo al fenomeno dei foodies: persone la cui primaria volontà è produrre il cibo in prima persona e viverne l’esperienza.

foodies non sono critici gastronomici, non hanno una preparazione particolare, semplicemente amano il cibo di qualità, lo studiano, si tengono aggiornati e vogliono sperimentare.

Cose nuove ed esperienze nuove.

Per le piccole aziende agricole, cavalcare l’onda dei foodies può rappresentare, senz’altro, una grande opportunità.

La strada per arrivare a dei risultati può essere vendere quello che hanno quotidianamente sotto mano: “esperienze”.

Esperienze di vendemmia, di raccolta delle olive..

Da una ricerca è emerso, infatti, che più della metà dei consumatori vorrebbero entrare in campo a scuotere le piante, sistemare reti, raccogliere le olive e portarle in frantoio per produrre il proprio olio.

Almeno per un giorno.

I dati parlano di utenti stanchi di fare la spesa al supermercato, dove tutti i prodotti tendono ad essere uguali e spersonalizzati.

Vorrebbero invece conoscere la storia di un cibo, chi lo ha creato e, perché no, prendere parte a questo processo.

Gli agricoltori che vivono vicino alle grandi città, sempre di più, si stanno organizzandosi per sviluppare esperienze legate al cibo da vendere ai cittadini stressati in fuga dalle grandi città.

Addirittura, anche in Italia è approdata la “labirinto mania”: realizzare dedali con le piante di granturco.

Già nel Centro-Nord Italia sono molte le aziende agricole e le pro-loco che si cimentano in questa forma d’arte e di intrattenimento.

Trasformandola in reddito.

Il cibo come esperienza, dunque, si conferma una delle macro-tendenze dell’era moderna.

Ed un ennesimo segnale, inconfutabile, del cambiamento e della rivoluzione che tocca il settore.

 

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