Gli impianti antigrandine possono essere di tre tipi:

 

  • Impianto in piano

 

È una struttura utilizzata in zone in cui non ci sono nevicate frequenti e anche le grandinate sono di debole intensità. D’ altra parte hanno la migliore funzione frangivento perché l’effetto vela è limitato.

Un piccolo accorgimento da porre in essere quando si deve favorire l’impollinazione è quello di raccogliere le reti dal post raccolta alla fioritura. In questo caso è opportuno prevedere un sistema di placchette a sgancio rapido e un sistema di funi e carrucole per facilitarne l’apertura. In caso di grandine, la rete riesce a sostenere adeguatamente il carico proteggendo la coltura. Una volta sciolta la grandine, la rete riacquisirà l’iniziale conformazione.

 

  • Impianto semi-piano

Questo tipo di impianti è consigliato in zone in cui le grandinate non sono di intensità importante ma può esserci la necessità in inverno di chiudere l’impianto a causa della neve.

Hanno una pendenza inferiore rispetto agli impianti a capannina. L’installazione risulta semplificata poiché le reti si fissano alla struttura solo sul cavo di colmo (preferibilmente cavi in acciaio pressofuso in plastica) e vengono bloccate tra di loro con delle placchette a sgancio rapido.

 

 

 

 

 

  • Impianto a capannina

Ideali per le zone in cui l’intensità di nevicate e grandinate è maggiore. Hanno una pendenza di circa 30° e prevedono lo sgrondo al centro del filare di gran parte della grandine incidente. Le reti poggiano su una struttura di cavi in acciaio (anche in questo caso si consigliano cavi in acciaio pressofuso in plastica) e pratiche placchette a sgancio rapido interfilari permetteranno la chiusura stagionale della rete sull’impianto.

 

 

 

 

 

 

La scelta della tipologia di impianto è quindi collegata soprattutto alle condizioni climatiche.

La forma di garanzia migliore è quella di affidarsi ad installatori esperti e non pensare ad un risparmio economico che porterebbe vantaggi solo nel breve periodo.